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lunedì 25 aprile 2016

Dagli archivi Wordpress: American McGee's Alice in Wonderland

(Data: 25/02/2015)

Per la rubrica Beautifully Macabre, non potevo non dedicare un post ad un pezzo fondamentale della mia tarda infanzia. Si tratta del videogioco per computer American McGee's Alice in Wonderland ma, credetemi, di "wonderland" vi è ben poco.

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Ideato dalla mente malata di American McGee, sviluppato da Rogue Entertainment e prodotto dalla Electronic Arts [¹], il gioco comincia anni dopo il ritorno a casa di Alice. Conosciamo tutti bene la meravigliosa storia di Lewis Carroll, omaggiata dalla Disney con il suo celebre cartone animato e -successivamente- dalla pellicola di Tim Burton, ma che fine ha fatto la piccola Alice dopo la sua avventura? "La piccola Alice è cresciuta, e così anche il paese delle meraviglie" cit.


Lewis Carroll scriverà come seguito "Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò" e American McGee, ispirandosi ad entrambe le opere [²], capovolgerà e immaginerà la storia noir: Alice perde i suoi genitori in un incendio provocato accidentalmente dal suo gatto e, dopo aver tentato il suicidio con un cucchiaio, viene rinchiusa in un manicomio. Lì le fa visita un Bianconiglio completamente cambiato, scheletrico e dallo sguardo maligno, che chiede ad Alice di tornare nel paese delle meraviglie per salvarli dalle forze malefiche che l'hanno infestato dopo l'ascesa al potere della Regina di Cuori. Alice, quindi, cade di nuovo nel buco ma ad attenderla vi è un paese apocalittico in cui il male regna sovrano. Persino il Cappellaio Matto, un tempo suo amico, adesso è diventato suo nemico giurato, caduto nella corruzione del paese delle Meraviglie. Armata del suo fedele coltello, lo scopo di Alice è quello di uccidere, e la ragazza non si fa scrupoli a sporcare il suo vestitino di sangue, facendo conti sia con la follia che regna nel paese citato, ma anche con la sua, dovuta dal suo gigantesco trauma da cui si stava riabilitando.



Il gioco è stato rilasciato nel 2000 e ha riscosso un grandissimo successo mondiale, sebbene sia uscito solo in lingua inglese. Successivamente, il 16 Giugno 2011, viene rilasciato il sequel, ovvero Alice: Madness Returns, disponibile sia per computer che per la Playstation e per l'XBOX.

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Personalmente è un gioco che consiglio sia per la trama ma anche perché è un videogame in terza persona dove, però, si entra completamente dentro l'azione: quella per salvare il paese delle meraviglie e quella per affrontare gli incubi di Alice contro cui la ragazza deve fare costantemente i conti. Una nota di merito va anche alla bellissima e gotica colonna sonora che contorna il gioco, creata da nientepopodimeno che Chris Vrenna, conosciuto come batterista dei Nine Inch Nails. [³]

Benvenuti nel paese delle malizie dove vivrete un'esperienza visionaria di follia in puro stile vittoriano.

FONTI: [¹] - [²] - [³]

(c) Martisia aka Mars

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